[ Inizio ]
[ Benvenuti ]
[ Testimonianze ]
[ Folletti Italiani ]
[ Piccolo Popolo ] [ Incantesimi ] [ Fate ] [ Oroscopo Celtico ] [ Cartoline Elettroniche ] [ Nomi Magici ] [ I Fiori delle Fate ] [ Ricette Magiche ] [ Biblioteca Fatata ] [ Il Libro delle Risposte ] [ Oracolo del Piccolo Popolo ] [ Le Fate di Cottingley ] [ Versione Grafica di Bryonia ] [ Posta Elettronica ] |
ITALIAItalia, una magica terra decisamente apprezzata dagli spiriti della natura e in particolare dalle Signore del Cielo. Numerosissime sono ad esempio le località dedicate alle Fate - ricche dunque di leggende associate al luogo stesso - come valli, monti, grotte, buche, massi, boschi, pozzi, torrenti, cascate, laghi e altri luoghi legati alle acque. Secondo una leggenda raccontata dai montanari di Catenaia di Casentino, in un punto alto della montagna detto il Cardetto, si trova una grotta nella quale si ritiene abitino le Fate. Una di esse si innamorò un giorno di un giovane contadino che lavorava la terra in una campo vicino, il quale non rimase insensibile al fascino della bella creatura, ricambiandone appassionatamente i sentimenti; ma per un crudele incantesimo la Fata diveniva una splendida fanciulla per soli tre giorni e per altri tre un grosso serpente. Così quando il ragazzo scavava il solco con l'aiuto dei buoi, lei vi strisciava all'interno, per restargli vicino. Accadde dopo un po' di tempo che il giovane dovette allontanarsi per qualche giorno, per cui incaricò fratello di continuare i lavori, raccomandandogli di non temere, soprattutto, non molestare l'innocuo serpente che ormai per abitudine seguiva la terra scavata dietro l'aratro. Inizialmente il fratello lasciò che il serpente lo seguisse tranquillamente, ma l'ultimo giorno il rettile si accorse che non aveva davanti a se l'innamorato bensì un'altra persona, e sdegnato alzò la testa e spalancò le fauci minacciosamente nei confronti dell'agricoltore, il quale, spaventato, reagì colpendo violentemente l'animale, che fuggì e scomparve... Quando il fratello ritornò e fu informato dell'accaduto, cercò invano disperatamente per molto tempo di far tornare l'amata fata, chiamandola e implorandola senza pace, ma lei non apparve mai più. Allora lui, con il cuore spezzato, decise di rimanerle fedele per tutta la vita, e volle infine che la morte lo cogliesse nel sonno, davanti alla grotta dove l'aveva conosciuta, per ritrovarla e amarla ancora e per sempre nel cielo delle Fate... Si narra inoltre che anche il lago di Subiolo, in Valstagna, sia un luogo abitato da Fate e da altri spiriti che nottetempo si manifestano con lamenti, grida e sibili inquietanti; pare tra l'altro che lo stesso nome del lago derivi da questi strani rumori, simili al suono dello zufolo, detto in dialetto locale subio. Il seguente è uno dei racconti più interessanti raccolti nella zona: un giovane falegname ritornava una sera sul tardi alla sua casa vicina al ponte Subiolo, dopo aver fatto visita alla fidanzata, quando si sentì ripetutamente chiamare per nome... Con sgomento si accorse allora alla luce dei raggi lunari che un gruppo di Fate danzava sulle acque del lago! Vieni con noi - gli dicevano - tu non hai mai provato la felicità che ti offriamo, vieni a danzare con noi finché splende la luna... No, no - rispose il giovane terrorizzato - laggiù c'è l'acqua e se scendo annegherò. Hai paura? - Gli chiesero le Fate ridendo - allora guarda, l'acqua è sparita vieni! Infatti anche i sassolini del fondo erano asciutti e i massi rivestiti di muschio porgevano il soffice divano alle Fate. No, no! - ripetè il giovane, ma come soggiogato non poteva staccarsi dal parapetto del ponte - Non vuoi? - le Fate ripresero - ebbene perché tu abbia a ricordarti di noi, t'offriamo una grazia: chiedi! Ed egli tremante domandò: Che io possa con le mie mani eseguire qualunque lavoro d'intaglio. Concessa - si sentì rispondere - ma non sarai mai ricco! Alla mente del falegname balenò forse l'idea di opere grandiose, l'artista ebbe forse la sua prima visione. Intanto l'acqua tornava ad uscire impetuosa e spumeggiante da laghetto, stormivano per il vento le fronde dei faggi e la montagna proiettava l'ombra sua immobile, poiché la luna era calata dietro la cima. Le Fate erano sparite. Da quel giorno il giovane falegname realizzò opere in legno meravigliose e di rara bellezza per tutte le chiese del paese e di altri villaggi vicini, ma morì povero come era vissuto e come gli avevano predetto le Fate... Anche in Val d'Aosta è presente una Dama Bianca, una bella ed amabile Fata benefica che appare con lunghe vesti bianche nei prati, sulle alture, ai margini dei boschi. In particolare, protegge gli abitanti di Issime e se proprio non le è possibile evitare sventure o disgrazie, cerca di avvisare pastori e paesani con lamenti e grida acuti e prolungati. Altre dame bianche sono segnalate sul Monte Bianco, sul Monte Rosa e in varie altre località delle Alpi. E a proposito di Alpi, non possiamo dimenticare che secondo una poetica leggenda biellese le magnifiche stelle alpine, che ostentano la loro fragile grazia sull'orlo di insidiosi crepacci, ebbero origine dalle lacrime di una Fata innamoratasi di un mortale.
Per rimanere in zona, riportiamo un brano sulle leggende di Piedicavallo, del poeta e scrittore Nino Belli: Tornando ai luoghi i cui nomi appaiono frequentemente legati alle Fate, troviamo un'altura nei pressi di Roccacasale, negli Abruzzi, chiamata appunto Colle delle Fate, poiché la gente assicura siano state viste uscire le Fate da due pozzi presenti all'interno delle mura dell'antica fortezza di cui sono ancora visibili i resti nella zona. In Val d'Aosta, nella Piana di Varrayes, dopo aver piovuto in pieno giorno, si manifesta nei pressi della bòrna de la Fàye (la buca della Fata), una bellissima signora... A Muzzano, esiste inoltre un luogo chiamato Roccia delle Fate, in cui si ritiene esista un tesoro sorvegliato da un magico serpente: quest'oro incantato viene definito dialettalmente L'oro dell'Elf, probabilmente per il torrente Elvo che vi scorre vicino, il cui nome tradirebbe un'evidente riferimento agli Elfi (da notare che in inglese Elfo si traduce in Elf, che al plurale diventa Elves). In provincia di Teramo, nella gola tra le montagne di Campli e di Civitella, esiste un enorme macigno che sbarra l'ingresso di una grotta contenente un favoloso tesoro composto da tre mucchi di monete di rame, d'oro e d'argento. Si dice che in fondo alla grotta sieda una Fata, intenta a tessere in continuazione, mentre un monaco in piedi veglia silenziosamente il tesoro... A Palermo si ricorda un cortile, chiamato cortiggiu di li sette fati, nel quale avvenivano cose meravigliose: ogni notte infatti vi apparivano sette stupende Fate che rapivano temporaneamente una persona, alla quale facevano vedere e provare luoghi ed emozioni straordinari, come gli oceani più profondi, o i cieli più lontani, per poi coinvolgerla in danze, canti e feste da mille e una notte. All'alba riportavano il fortunato mortale nel luogo in cui era stato prelevato, dopodiché scomparivano nel nulla. I vecchi dell'isola di Pantelleria raccontano dell'esistenza di esseri dotati di poteri magici, che loro chiamano 'nfate, che si divertono, al pari dei Folletti ad intrecciare i capelli delle ragazze e le code dei cavalli; chiunque tentasse, privo di adeguati scongiuri, di sciogliere gli intrecci fatati, cadrebbe vittima di un incantesimo fatale.
In Sardegna sorgeva invece sul monte Oc, l'incantato palazzo delle Fate, abitato da dame alate, eteree e bellissime, vestite di veli bianchi, verdi e azzurri, che periodicamente si
recavano in volo nei paesi per scegliere una persona e portarla nella loro dimora magica; a questa veniva poi mostrata la stanza dei tesori, piena di monete d'oro, perle, gioielli
e pietre preziose, dalla qaule poteva portare via tutto ciò che voleva. Naturalmente la maggior parte dei prescelti cercava di riempirsi ogni tasca e di arraffare il più
possibile di quell'immenso tesoro, ma immancabilmente il giorno dopo, a casa, trovava tutto quanto irrimediabilmente trasformato in carbone; invece chi riusciva a resistere alla
tentazione dell'oro e a chiedere la sapienza, o di restare nel palazzo assieme alle Fate, veniva donata la vera ricchezza e una lunga vita saggia e felice.
Lo scrittore lucchese Carlo Rosi Gabrielli ha dedicato alla raccolta di leggende, tradizioni e racconti popolari relativi alla paura, ad apparizioni, fantasmi ecc. una serie
interessantissima di opere ben documentate; dal volume riguardante la Lucchesia riportiamo due testimonianze:
Sempre in Toscana, a Soraggio, le Fate risultano specializzate, come molte loro colleghe italiane ed europee, nel fare il bucato sulle rive del fiume, dove poi stendono accuratamente i
panni ad asciugare al sole, ma solo durante l'estate; in inverno infatti si ritirano nelle tane degli orsi o nelle grotte dette Buche delle Fate (il territorio ne comprende
almeno tre), a tessere e filare. Quanto a distrazioni amano riunirsi nelle magiche notti di luna piena assieme ad altre colleghe a Pratofiorito, uno dei prati più belli del
mondo, a 1.300 m. sopra Bagni di Lucca, per scatenarsi in feste e danze gioiose.
Per concludere, aggiungiamo che le Fate non risultano sempre e soltanto legate a zone particolarmente suggestive e misteriose della natura, o ad antichi castelli e rovine, ma anche a
semplici abitazioni. Una consolidata tradizione, nota soprattutto nelle regioni del sud, ci conferma infatti che ogni casa possiede una propria Fata, la quale ama manifestarsi in
vario modo, ovviamente secondo i meriti di coloro che vi abitano, proteggendo o aiutando la famiglia perfino con interventi ultraterreni.
Dobbiamo infine segnalare un gruppo di Fate particolari, conosciute col nome di Sibille in tutte le regioni della catena appenninica. Da un libro di Dario Spada traiamo le seguenti
informazioni: [ Torna indietro ] [ Inizio pagina ] [ Versione Grafica di Bryonia ] |
[ Inizio ]
[ Benvenuti ]
[ Testimonianze ]
[ Folletti Italiani ]
[ Piccolo Popolo ]
[ Incantesimi ]
[ Fate ]
[ Oroscopo Celtico ]
[ Cartoline Elettroniche ]
[ Nomi Magici ]
[ I Fiori delle Fate ]
[ Ricette Magiche ]
[ Biblioteca Fatata ]
[ Il Libro delle Risposte ]
[ Oracolo del Piccolo Popolo ]
[ Le Fate di Cottingley ]
[ Versione Grafica di Bryonia ]
[ Posta Elettronica ]